In questo momento di pandemia del coronavirus gli atleti e tutte le altre persone che fanno del movimento un sano stile di vita, debbono capire che le regole, anche se non ritenute giuste ed eque, vanno comunque rispettate!
La chiusura degli impianti sportivi e tutte le varie forme di attività ludico motorie sportive, sono ben poca cosa al confronto del tanto dolore originato da questi ultimi sconvolgenti eventi
Va comunque detto che non dobbiamo perdere la speranza e la fiducia di ritornare, anche se in forma e modi diversi, di nuovo a correre liberi .
Durante questo lockdown impostoci si è assistito ad una immotivata mistificazione mediatica del runner che corre per strada, tutto ciò è iniziato subito dopo il contagio del paziente uno , il 38enne di Codogno, avvenuto, almeno così si pensa, con la sua partecipazione alla mezza maratona di Santa Maria Ligure.
L’opinione pubblica da li in poi ha iniziato a etichettare l’atleta che corre un soggetto potenziale a favorire la trasmissione del virus.
Ancor più mortificante le esilaranti immagini della caccia al runner, con elicotteri, droni, inseguimenti nei parchi, nelle spiagge, trasmessi e commentati in cronaca diretta in reti nazionali .
Ad aggiungersi, le tante fake news , video virali e frasi di inaudita violenza contro chi sarebbe stato sorpreso a correre .
Questa gogna mediatica in questi ultimi giorni è sfociata in aggressione fisica di un 50enne che stava facendo jogging, da parte di due persone padre e figlio, che dopo vari insulti sono venuti alle mani, risultato 30 giorni di prognosi di guarigione.
Ancor più confusione è arrivata attraverso le regole di comportamento, sfornate in continuazione con caratteristica territoriale e spesso una diversa dall’altra, e talvolta anche in contraddizione tra loro.
“Camminare è la migliore medicina”, così diceva Ippocrate, grande osservatore della natura e dell’essere umano, nonché medico greco considerato il padre della medicina occidentale.
Il camminare e correre è quindi strumento utile alla cura della salute, da il senso di libertà, la fuga dalla routine quotidiana, dalla monotonia del lavoro e dei ritmi forzati del vivere quotidiano, ora più che mai utile dopo questo lungo periodo di quarantena .
È auspicabile quindi che vengano poste in essere chiare regole e dispositivi atti a garantire la sicurezza sia dei bambini nel ritornare a giocare sui parchi pubblici, e degli atleti pronti a riprendere la preparazione fisico sportiva.
In questo contesto lo sport dell’Atletica Leggera sarà una delle discipline sportive più penalizzate per non parlare poi delle svariate specialità della Corsa su Strada.
Sarà un impresa difficile per le associazioni sportive organizzatrici di eventi, trovare le giuste soluzione nella gare podistiche su strada che ininterrottamente si svolgeranno tutti i sabati e le domeniche nell’arco dei 12 mesi dell’anno.
Meno gare organizzate, meno iscrizioni di conseguenza meno mercato per tutto l’indotto dell’abbigliamento e delle calzature sportive legate al mondo del running.
E’ ormai chiaro a tutti che la Fase 2 del Governo, che entrerà a regime il 4 Maggio prossimo prevederà un graduale e lento ritorno alla normalità.
Gli atleti agonisti potranno ritornare ad allenarsi, gli amanti del camminare e correre liberi, potranno tornare a fare esercizi all’aria aperta senza troppe limitazioni.
Non è ancora il momento della riapertura delle palestre e dei centri sportivi, ma chi fa jogging e chi ama correre potrà tornare a farlo anche oltre i 200 metri da casa, a patto che non si tratti di allenamenti di gruppo.
Ultime notizie, dichiarazione del Presidente del Consiglio Conte: “Mascherine e distanza fino all’arrivo di terapia e vaccino”
Incrociando le dita aspettiamo fiduciosi, e se ciò dovesse avvenire sarebbe un bel passo avanti di un lungo cammino verso la normalità, anche se non sarà più la stessa a quella di prima
Gianni Le Moglie